I Diaframma danno vita ad un concerto memorabile. "In perfetta solitudine", "Diamante grezzo", "Verde", "Gennaio", "Siberia", "Caldo" sono solo alcuni dei tanti pezzi presentati dalla band che ha attraversato la propria storia proponendo canzoni sia dai primi album che degli ultimi. Seduto a terra in un corridoio scambio qualche chiacchiera con Federico Fiumani , uomo simbolo dei Diaframma.
Flavio : Avete suonato pezzi da "Siberia" fino agli ultimi album. C'è un continuum nei Diaframma, esiste ancora un'epoca che non esiste più ?
Federico : Esiste ancora in questi concerti. Quando abbiamo l'occasione di fare queste canzoni, esiste ancora. Non è il fatto che l'epoca esista o meno è che lo spirito con cui faccio le cose si evolve ma c'è "qualcosa dentro di me che non muore" come dice una canzone nuova che abbiamo fatto stasera e come si intitolerà anche il nuovo album. Questo qualcosa porta ad avere sempre voglia di suonare,nuovi stimoli,nuovo entusiasmo.
Flavio : Come vi definite,una band rock , new wave oppure solo Diaframma ?
Federico : Le etichette come ben sai sono sempre estremamente limitative e anche non reali. Direi semplicemente: io faccio la mia musica. Rock in senso classico non la penso, mi viene in mente di più Litfiba o Ligabue . Sono più sulla canzone d'autore e sul punk, come gusto personale , punk '77 ; il punk è stata un po' la musica con cui ho iniziato e la canzone d'autore mi è sempre piaciuta.
Federico chiede una sigaretta ad alcuni ragazzi assiepati attorno a noi tra cui c'è anche Fabio (Intifada).
Flavio : Cosa ne pensi dello schifo, della merda che si vede adesso in giro? 7/8 anni fa chi faceva punk era ancora punk ...
Federico : Si, chi lo fa oggi non è un punk, è una persona che porta il lucchetto al collo ma non c'entra niente con il punk.
Flavio : Cosa significa per te essere punk ?
Federico : Il successo dei grandi gruppi quali Green Day, Offspring e altri io non lo metto in un piano negativo o esclusivo di quello che il punk è stato solo nel '77. Diciamo che, come sempre succede, le cose hanno successo da morte : nel senso che il punk del '77 era una musica che praticamente seguivano solo gli addetti ai lavori e pochissimi oltre ai giornalisti, perchè faceva scena. Adesso invece è seguito dai ragazzini. E' un corso e ricorso storico; ma io direi che non è una cosa così negativail fatto che il punk venga così seguito. A me personalmente non dispiace affatto, anzi mi fa un sacco piacere.
Flavio : Cosa ne pensi dei Litfiba, che hai nominato pocanzi e dell'evoluzione che hanno avuto : c'entrano ancora con la scena da cui sono nati ?
Federico : Sicuramente . Poi hanno preso una via loro, una via personale . A me piacevano più prima, sicuramente. Praticamente si sono evoluti in un modo rocchettaro che a me non entusiasma particolarmente. Gli è andata molto bene, ben per loro insomma !
Flavio : Il tuo rapporto con la religione ?
Federico : Così profondo quasi da non esistere; cioè non ci penso molto, quasi mai. Credo comunque che prima o poi verrà fuori come tutte le cose che esistono dentro di te e che magari non puoi controllare e forse domani avrò un istinto religioso forte, non lo so. Ora come ora non molto, ci penso ogni tanto.
Flavio : Sei ateo oppure credi in Dio ?
Federico : Direi ne l'uno ne l'altro; veramente non lo so. Sono forse in una fase in cui non saprei cosa dire.
Flavio : Il tuo rapporto con la politica se c'è un rapporto ?
Federico : E' un discorso lunghissimo.
Flavio : Parla pure la fanza è totalmente autofinanziata; sono tutti soldi miei.
Federico : (Ride) Non saprei cosa dire, non lo so.
Flavio : Bellissima risposta !
Federico : Sono sicuramente più a sinistra che a destra come orientamento politico però anche molte cose della sinistra non mi convincono granchè, altre ancora meno.
Uno spettatore : Io ho i dischi vecchi dei Diaframma : "Tre volte lacrime", "Siberia" e il tuo ruolo li era solo di chitarrista; ti chiedo se quando c'era Miro Sassolini ti sentivi ingabbiato nel tuo ruolo ?
Federico : No. Però da un certo punto sì, verso la fine del nostro rapporto nell'88/89 infatti ho iniziato a cantare io. La scelta è stata quella, assolutamente naturale. Mi è andata bene, sono molto contento.
Flavio : Ho visto che c'era anche Daniele Trambusti alla batteria. Come mai questa scelta ?
Federico : Daniele è un vecchio amico e mentre cercavo un batterista lo stavo frequentando, è venuto normale chiederlo a lui, senza problemi. Hai da accendere ?
Uno spettatore : Posso chiederti che musica ascolti adesso ?
Federico : Tantissima musica. Non saprei di preciso. De Andrè, Conte, De Gregori, Dalla degli anni '70, molto punk del '77, Penetration, Maniacs, Slotter and Dogs ...
Flavio : Ho sempre visto la musica dei Diaframma, e tu me ne dai conferma, come un incrocio fra il punk degli esordi e la migliore scuola cantautorale italiana ...
Federico : Sì sono le due musiche che mi piacciono di più; hanno pochissimo a che vedere ma a me piacciono.
Flavio : Facciamo un'ultima domanda a piacere; l'ultima è sempre a piacere.
Federico : Niente, io posso augurare la migliore fortuna ... boh! non lo so... che il futuro sia con noi e che le cose vadano sempre meglio, che si semplifichino. La speranza è quella di abbandonare i pregiudizi che ci fregano, ci fregano moltissimo
Ovazioni degli astanti : "Sei grande", "Sei troppo mitico", "Sei l'unico" ...
Flavio : Per molti, anche per me, rappresenti l'ultimo baluardo del dark, della new wave italiana, è una responsabilità oppure non ti interessa e continui per la tua strada ?
Federico : Non è un problema. Finchè c'è un pubblico che ti segue ca tutto bene. Il discorso è quello là. Questo è un mestiere che se c'è un pubblico che ti segue bene altrimenti è difficile. Questo è un buonissimo periodo. C'è un ricambio generazionale. Tanti ragazzi giovani che ci seguono. Va benissimo.
Flavio : Ti fa piacere vedere che la gente sa a memoria le canzoni di "Siberia" nonostante le abbia imparate anni dopo l'uscita del disco ?
Federico : Sì, è una bella sensazione, vuol dire che abbiamo seminato bene e che le cose vanno bene.