La  febbre  benefica  del  fare  da  soli
PIU'  CON  CLASSE  CHE  CON  I.R.A.
Nuova  e  giovane  etichetta  discografica  parte  puntando  sulla
qualita'
Articolo  e  recensione  tratti dal Il  Mattino all'epoca di "Catalogue  Issue"
Scritto da  Nicola  Catalano

La  Immortal  Records  Alliance  di  Firenze  e'  l'ultima  arrivata
(cronologicamente  si  intende)  tra  le  etichette  indipendenti  che, da
un  po'  di  tempo, proliferano  su  tutto  il  suolo  nazionale  grazie
alla  "benefica"  febbre  del  "do  it  yourself"  che, partendo
dall'esperienza  anglosassone  di  fine  anni  settanta  di  centri
autogestiti  di  produzione  e  distribuzione  (Rough  Trade, Chelly  Red,
Crass, Small  Wonder  etc) di  materiale  di  gruppi  venuti  alla  luce
grazie  al  punk  e  alla  new  wave, ha  via  via  contagiato  tutto  il
mondo. Come  spesso  accade, l'ultima  arrivata  e'  anche  la  piu'
ambiziosa, e  la  I.R.A.  non  fa  eccezione  alla  regola. Direi, pero',
che  si  tratta  di  un' ambizione  piu'  che  giustificata  visti  i
gruppi che  gravitano  nel  suo  giro, certamente  tra  i  piu'  importanti
e  conosciuti  di  new  wave  italiana  cantata  in  italiano, e  vista
anche  la  qualita'  tecnica, decisamente  eccellente  e  concorrenziale,
che  ne  contraddistingue  i  prodotti.
Infatti, come  il  comunicato  stampa  diffuso  dalla  I.R.A. tiene  a
sottolineare, ci  troviamo  di  fronte  a  "registrazioni"  e  missaggi
assolutamente  professionali, estrema  cura  nella  preparazione  delle
matrici  e  nella  stampa  del  disco  con  l'impiego  di  materiali  di
alta  qualita'  per  preservare  la  dinamica  delle  registrazioni  ed
avere  un  vinile  completamente  silenzioso, grafica  di  copertina  e
buste  interne  con  testi, progettate  e  realizzate  allo  scopo  di
dare  il  naturale  completamento  visivo  al  prodotto  discografico.
Ci  sembra  giusto, a  questo  punto, dare  qualche  notizia  sulle  bande
che  con  la  I.R.A.  lavorano  a  stretto  contatto  di  gomito. Le  piu'
"anziane" Litfiba, Diaframma ed Underground Life, con  una  produzione
discografica  gia  abbastanza  copiosa, hanno  una  fama  consolidata
anche  all'estero; e  questo  perche', pur  partendo  da  un  sound  di
chiara  matrice  britannica, hanno  saputo  evolversi  in  direzioni
personalissime, creando, ognuna  con  una  peculiarita'  propria, una
musica  viva, palpitante, moderna, che  riesce  a "parlare"  direttamente
al  cuore  e  che  beneficia  dell'ausilio  di  testi  in  italiano
intensamente  lirici  ed  estremamente  intelligenti.
Moda  ed  Endless  Nostalgia, invece, sono  al  loro debutto  su  vinile,
anche  se  entrambe  hanno  gia'  dimostrato  il  proprio  talento
attraverso  una  proficua  attivita'  live  e l'autoproduzione  di
cassette, video, booklets, ecc; un  pop  fresco  e  godibile, quello  delle
due  formazioni, che  ha  pero', un  occhio  costantemente  rivolto  alla
ricerca  sperimentale.
Come  si  puo'  notare, la  I.R.A. sta  lavorando  molto  seriamente  e
con  gruppi  artisticamente  validissimi: cio'  la pone  come
imprescindibile  punto  di  riferimento  per  chiunque  si  occupi  di
musica  giovane  in  Italia, Segnaliamo, infine,  i  prossimi  dischi  che,
oltre  alla  compilation  "Catalogue  Issue", saranno  pubblicati  su
etichetta  I.R.A.: "Siberia", primo  LP  dei  Diaframma  e  "Me  and  my
alter  ego"  mix  degli  Endless  Nostalgia  in  novembre; LP  dei  Litfiba
in  dicembre; LP  degli  Underground  Life  e  mix  dei  Moda  in  gennaio.
 

PRIMO  CATALOGO
La  compilation  "Catalogue  Issue"  e'  il  primo  disco  pubblicato
dalla  I.R.A.  e  costituisce  un  ideale  assaggio  di  quattro  delle
migliori  bands  italiane  che' per  prime, hanno aderito  all'invito
della  neonata  etichetta, presentando  ognuna  due  brani  inediti. "Onda
araba"  e  "Versante  est"  dei  Litfiba  trascinanti  e pervase  da  forti
e  caldi  umori  orientali, sono  tutte  giocate  su  perfetti  incastri
di  chitarre  e  tastiere, supportati  da  una  ritmica  agile  e
versatile, cui  si  aggiunge  la  stupenda  voce  di  Piero  Pelu', uno
dei  migliori  vocalist  e  performer  europei.
I  Diaframma  sono  un'altra  band  cui  i  confini  nazionali  vanno
decisamente  stretti. "Siberia"  e  "Delorenzo"  rivelano  i notevoli
progressi  compiuti, sia  a  livello  compositivo  che  espressivo  da
Federico  Fiumani  &  Co: post-punk, sempre  vibrante  ed  energico, che
ha  acquistato  molto  anche  in  raffinatezza. Che  dire, poi,  della
notevole  carica  emotiva  degli  Underground  Life? "Indiani"  e
"Glasarchitektur"  sono  gioiellini  di  gusto  ed  equilibrio. I  Moda,
infine, offrono  un  sound  misurato  ed  estremamente  gradevole  in
"Nubi  d' Oriente"  e  "La  voce".
Un  doveroso  cenno  va  alla  qualita'  veramente  ottima  del  vinile  e
della  registrazione  e  alle  liriche  che, in  alcuni  momenti,
raggiungono  vertici  di  sublime  poesia.