Firenze 7/1/81
DIAFRAMMA Rock Simbolista
Scritto da Federico Fiumani
"Come lunghi echi che di lontano
si confondono in un'unità profonda e tenebrosa, vasta come la notte
e il chiarore, i profumi, i colori ed i suoni
si rispondono"
[ndl la poesia citata e' Corrispondenze tratta
da I fiori del male]
Per cercare di definire e di spiegare la nostra
musica pensiamo che questi versi di Baudelaire siano una
chiave di lettura chiara che ci aiuta a codificare
ciò che un insieme di suoni può esprimere solo
esteriormente, perché in un concerto molto
spesso ciò che vuoi realmente dire viene superato
dall'impatto strumentale, dal suono della batteria,
dal riff della chitarra. Prima di metterci insieme
nessuno di noi aveva mai suonato, ma eravamo
comunemente dediti alla conoscenza della poesia di
indirizzo simbolista:Baudelaire, Verlaine, Rimbaud
e Mallarmé ma anche Montale, Roversi e la nuova
poesia americana in genere. E' chiaro quindi
che la nostra musica è lo specchio di queste inclinazioni
anche se tutto è riportato in un contesto
più attuale dove lo spleen, la noia interiore e le frustrazioni
di
tutti i giorni trovano espressione in una forma
di distacco, di muta consapevolezza: è come passare
vicino alle cose, cercare di assimilarle ma poi
preferire a queste la speranza (la certezza) di trovarne
altre più adatte al nostro modo di vivere.