Recensione tratta da www.kronic.it/ scritta da Roberto Bonfanti e spedita da Andrea Salvi.

"DIAFRAMMA - Il futuro sorride a quelli come noi"


Giù i cappelli e silenzio religioso: qui non si parla di un gruppo qualsiasi, ma di un vero monumento nella storia della musica italiana che ci ha lasciato dischi indimenticabili quali "Siberia", il loro primo album, uscito nell`84 (e ristampato solo pochi mesi fa), che ancora oggi si fa riascoltare con grandissimo piacere. Una band che è stata uno dei punti fermi di quella corrente new-wave nata a Firenze all`alba degli anni `80 i cui echi si sentono ancora oggi e che ha avuto fra i suoi protagonisti, oltre al gruppo di Federico Fiumani, nomi come i Litfiba (quelli "veri", con Maroccolo, Aiazzi, Pelù e Renzulli!) ed i Moda.

Ora, nonostante abbiano abbandonato già da diversi anni il trono di leaders della scena alternativa italiana che nei tempi d`oro hanno diviso con nomi gloriosi quali Litfiba e CCCP, Federico Fiumani e compagni continuano a portare avanti il loro progetto musicale con coerenza ed umiltà e così eccoli ancora qui con un nuovo album, scegliendo ancora una volta di autoprodursi ed affidarsi alla Self solo per la distribuzione.

"Il futuro sorride a quelli come noi": già il titolo è tutto un programma... come dire, superare i vent`anni di carriera ma non avere nessuna intenzione di fermarsi. Ed il futuro ha dei buoni motivi per sorridere a quelli come loro perchè quest`album è l`ennesima dimostrazione che, nonostante il passare degli anni, i cambiamenti di formazione e di etichetta, la classe è una cosa che si ha nel dna e non si può perdere con il trascorrere del tempo (come invece si potrebbe pensare ascoltando le ultime uscite di molti loro ex-colleghi degli anni `80...).

Diciamo subito che si tratta semplicemente di un album di belle canzoni d`autore, che parte male ma si riprende subito ed alla fine mostra di essere una buona prova che tiene ancora fede al nome dei Diaframma.

L`inizio, come si è detto, non è dei più promettenti e la formula pop velocizzata con testo ironico di "Donna guru" può far pensare ad una delusione, mentre la successiva "L`intensità della vita" è già molto meglio, ma alcune rime un po` forzate non convincono ancora al 100% così che la canzone inizia a farsi apprezzare solo dopo numerosi ascolti; "Il futuro sorride a quelli come noi" è una canzone a tre facce: inizio velocissimo ma tiepido, parte centrale fin troppo scontata e finale dove, finalmente, si inizia a vedere qualche lampo del vero Fiumani; "Il telefono" è semplicemente una discreta canzone con forti richiami al pop anni `60, mentre la seguente "La mia tenera amica" è un brano puramente d`autore ma molto gradevole con delle belle parole semplici ma avvolgenti.

La discreta "Siberia n°2" con un titolo simile fa inevitabilmente pensare agli esordi, mentre "La rivolta" ha un`intensità rara ed è positiva anche la successiva "Canzone brutta", arricchita da una buona atmosfera, così come è molto bella la ballata "I figli sopravvivono".

Il finale sfiora la perfezione: con "Telenovela" le doti di paroliere di Fiumani si esaltano, mentre con "Movimento" sono le sue chitarre a portare in alto il pathos e si chiude ancora in bellezza con l`ottima ballata "Un giorno balordo".

Insomma: un inizio molto tiepido che viene ampiamente compensato da un finale degno dei Diaframma degli anni migliori. Certo il fatto che la produzione non sia miliardaria è evidente ma, nel complesso, si tratta comunque di un buon disco fatto principalmente da delle belle canzoni d`autore.

Non ci resta altro che rendere onore ancora una volta a quello che, dopo essere stato in passato un grandissimo gruppo ed aver fatto da esempio e maestri per molti dei più acclamati gruppi italiani di oggi, continua a vivere la sua musica in modo più che dignitoso (alla faccia di molti loro ex-colleghi fiorentini ormai miliardari...), grazie ad un song-writer elegante come Federico Fiumani che sa ancora mostrare buoni lampi di classe.

(15/12/01)