Memori eterni dell'esatto
momento in cui da Contempo vendevano la prima copia di Gennaio dei Diaframma
fondiamo
IL MOVIMENTO NEOSENSIBILISTA
"Siamo stufi di Zagami, del materialismo
interiore, del grande fratello..."
(Nick Hornby, il nostro profeta)
Siamo perplessi ma oggettivamente consapevoli
che c'è una voce che chiama, che i sentimenti profondi non sono
che la nostra identità, che il nostro esistere vuol battere ancora
e piu' forte della voglia che abbiamo dentro di ricordare le delusioni
di sempre...
Fondiamo il movimento perchè cerchiamo
gloria per noi stessi e per le nostre paranoie eternamente adolescenti
di uomini e donne adultissimi nella vita quotidiana e perfettamenteintegrati
nel sistema (pur essendone alieni) e poi inetti sentimentalisti che rileggono
la loro bibbia personale due volte all'anno ("alta fedeltà").
Noi ci adeguiamo al nostro testo sacro
e al suo ineludibile richiamo alla foresta amazzonica interiore, alla nostalgia
per il primo album dei Sound e di Jesus & Mary Chain, all'impossibile
Altrove che sopravvive in un minuscolo paese in fondo al nostro cuore di
tenebra.
Tenacemente decadenti e ottusamente romantici
viviamo solo per affermare la nostra piccola coscienza di zelo, rivoluzionari
della dolcezza e dell'espiazione anche se non è colpa nostra
per gli spettacoli con fumi e raggi laser e se le punkine sono piene di
gente che sta male.
Abbiamo segnali di vita nei cortili e nelle
case all'imbrunire da difendere, un orgoglioso futuro dietro le spalle,
parole all'ombra del cuore che ci fanno da ariete per sopravvivere in città
perennemente ostili, le nostre città cosi' inutilmente belle, le
nostre città zitelle.
Abbiamo parlato sempre tanto, di noi, e
sappiamo che il diluvio non ci porterà via mai del tutto, siamo
maledetti nel tentativo di ridurci ad un silenzio assenso che non conosciamo
e non daremo mai.
Sapete chi siamo, siamo quelli che entrano
senza avere l'invito ma accompagnati dalla giustificazione del babbo con
firma falsa, siamo i fari potenti che illuminano il prato dei lavori socialmente
utili, siamo quelli che per un attimo ancora hanno il dubbio dei vincitori.
Noi tiferemo rivolta,
la rivolta del nostro irrinunciabile quattordici
luglio,
la presa della bastiglia del nostro cuore
bambino.