"Dio li fa, poi li
accoppia" (detto popolare)
Il numero 19 sulla maglia del modernariato di BOIL si scrive a due cifre ma
si legge ad una sola, la seconda, perché lui è uno di quelli che nel
calcio segnano in positivo -con le proprie giocate di fino- il destino della
squadra cui scelgono di appartenere.
Diciamo subito che Enrico è tra gli elementi migliori e con maggiore
anzianità del "club privè" diaframmaro. La sua non è una
partecipazione superficiale e distratta: per intenderci è uno di quelli cui
davvero -in lista e, per quel che ne sappiamo, nella vita- non basta tenere
soltanto gli occhi aperti per buttare giù un sorso di caffè; o per far
parte di una ml.
Enrico Bongiovanni autodefinitosi "Boil", bolognese, filantropo
attento e colto, chitarrista virtuoso, organizzatore di eventi musicali
(come il famoso "Anzola-vawe", in cui -manco a dirlo- headliner
della serata furono i Diaframma), è il detentore di un invidiabile archivio
personale di videocassette e materiale musicale vario -gran parte del quale
rigorosamente in vinile- che fa di lui il feticista per eccellenza della ML.
Se si potesse fargli un monumento (a Boil, intendiamo, non al feticista...)
la sua statua
marmorea avrebbe certo i lineamenti sereni e severi e si staglierebbe con il
suo volto giovane e fiero (senza il pizzetto di Lenin, ma con una folta
capigliatura riccia) di fronte al proprio destino. La statua
rappresenterebbe per noi un monito solenne ed imperituro alla moderazione,
alla modestia, allo stile, alla passione, alla competenza ed alla creatività;
e all'avversione per la zagamità, naturalmente.
Ovvio che BOIL abbia anche coraggio da vendere: quello che serve per
continuare ad essere presente e dare il proprio contributo alla lista
(riuscendo anche a scrivere con la famigerata tastiera del pc di Boffa in
casa di lui medesimo, e recapitando mail perfino dalla Turchia) nonostante i
ricorrenti stattoni ed i periodi di stanca, lo stesso coraggio che occorre
per continuare a suonare nonostante le soddisfazioni siano poche ed i
ritorni (economici) nulli.
Promotore delle prime severe campagne "pro OT" in lista [poi
malamente naufragate di fronte alle proteste del MiguZ (prima) ed alla marea
di stronzate che di fatto invadono la ml (dopo)], Enrico è costretto suo
malgrado a tribolare per la penuria di musicisti adeguati al suo progetto
musicale REVOLUTION#9 (a proposito: "cercasi bassista e batterista zona
BO-MO", annuncio sempre valido) e per la mancanza di interlocutori
istituzionali sensibili alla proposta artistica di Fiumani (pare che abbia
chiesto anche l'alto patronato del presidente della repubblica per portare i
Diaframma ospiti d'onore alla prossima edizione del festival di S.Remo...).
Noi, suoi amici, continuiamo ad osservarlo -con un pizzico di invidia- nella
sua coraggiosa opera, ma soprattutto rosichiamo per il rapporto idilliaco
che mantiene con la sua ragazza Laura (ovviamente anche lei giovane, bella,
intelligente, simpatica e quasi logorroica pur di bilanciare la tendenza al
mutismo del suo compagno): infatti anche noi vorremmo trovare in amore la
formula della felicità eterna che loro sembrano aver trovato, invece troppo
spesso siamo costretti ad improvvisare e ad inseguire i passi di un cane
vagabondo.
Un'immagine assoluta di Boil: lui defilato ed immobile ad annuire
ritmicamente con la testa in mezzo alle reazioni scomposte degli altri
mailinglistari sotto il palco di Copparo ed a verificare che ogni nota ed
ogni accordo ed ogni passaggio armonico si susseguissero nel modo giusto; e
Laura a controllarlo amorevolmente, ed a regalare a tutti sorrisi gratis.
L'ipotesi del suo ingresso come seconda chitarra nella formazione dal vivo
dei Diaframma (ipotesi che ad un certo punto parve potersi davvero
concretizzare) scatenò l'entusiasmo di un pò tutti noi in quanto per lui
avrebbe significato il coronamento del suo sogno musicale, e per noi ciò
avrebbe finalmente comportato la possibilità di ascoltare dal vivo brani
del repertorio diaframmaro ingiustamente succubi di nefasti echi metallari e
inopinatamente cassati in scaletta.
PREGI: con quella faccia un pò così quell'espressione un pò così che
abbiamo noi quando vediamo un concerto dei Diaframma, e col suo immutabile
dolce e disarmante sorriso, lui è capace di dirti che la metà delle tue
preferenze in fatto di musica cinema e letteratura fanno letteralmente
cagare (senza altre argomentazioni: fanno cagare e basta); ma è l'unico che
-dicendotelo in quel modo- evita che tu possa reagire mettendo in mostra i
muscoli o una eventuale capacità oratoria di contro-argomentazione.
DIFETTI: la sua presenza, reale o virtuale, trasmette l'inevitabile disagio
di avere a che fare con chi ne sa almeno quanto te e non te la farà passare
liscia se tu dovessi scivolare in qualche lapsus o peggio sin qualche
banalità.
CUROSITA': "Boil", il
suo nick, è un simpatico riferimento alla pronuncia di una bidella
napoletana che lavora nella sua stessa scuola, che trasforma il
cognome di Enrico da "Bongiovanni" appunto in "boill-giuvill"
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Sceneggiatore: MM - Colonna sonora originale: D SYLVIAN - Direttore della
fotografia: LAURA CALVELLO - Direzione editoriale (in contumacia): COLLINI -
connettore alla rete: BOFFA - Regia: VIVODITUNNEL.
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