Martedì 10 Ottobre 2000

 

"Senza indugio posso affermare che il masterizzatore mi ha cambiato la vita"
                Massimo Penza detto Max  

è il modernariato numero 17, ma in realtà il personaggio in questione avrebbe meritato il primo. perché maxpenza, base un po' dorica un po' corinzia della colonna romana, è stato il primo iscritto a questa mailing list. il primo, capite? appena laura ha dato il via alla danze, lui è schizzato come un tardelli e ha tagliato il traguardo della mail d'apertura. romantico, no? un po' come lui, 29enne d'altri tempi. max fuori dal tempo, max fuori da sé che si vede dall'alto e sa sorridere di se stesso (e degli altri, of course) perché vive di autoironia e già solo per questo merita un posto d'onore nella ml.
 
max è fiumanesco perché è pazzo. e diverso, ovviamente. nel senso positivo del termine. nel senso che quello che fa lui non lo fa nessuno. un cd come quello che ha messo a disposizione dei listari, di rarità e chicche e interviste diaframmatiche, perfettamente recensita da sasà, è qualcosa che inquadra il personaggio e il suo essere speciale.
 
nessuno spulcia la gazzetta del mezzogiorno degli anni '30 per cercare risultati del barletta perché vuole farne un sito (e lo farà, potete giurarci). quando gli fai notare che è una follia, lui sorride con gli occhi elettrici, si tocca i capelli enricoghezzati e fa un'espressione che significa: "viviamo di piccole emozioni, e quelle restano, vanno fermate come il tempo. sono importanti come le parole". e allora lo abbracci perché uno così non esiste. non esiste uno che in un'alba palleggiata e fumata di mille canne ascolta i discorsi degli amici che parlano di quant'è bello essere svegliati dalla tua (non necessariamente) donna che ti bacia là dove brucia la passione (insomma il cazzo) e lui distratto estraniato lontano appoggiato ad una macchina, direttamente dal suo mondo, occhi bassi e voce soffiata, sospira: "il dolce risveglio del mulino bianco". 

e ancora: nessuno spulcia la gazzetta del mezzogiorno degli anni '30 per leggere piccoli frammenti di vita, svaniti come lacrime nella pioggia..."perché la storia è come un profeta con lo sguardo rivolto verso il passato"...a passeggio con lui per le strade di San Lorenzo...le sue parole si materializzavano come se certe cose max le avesse vissute sulla sua pelle..."lì una bomba è entrata dentro un rifugio...sono rimaste sepolte vive 60 persone"..."lì c'era una scritta la mattina dopo il bombardamento: meglio gli americani sopra la capoccia che Mussolini tra li cojoni"... parole intense che scorrono leggere quando all'improvviso imita il Berlusca e con disprezzo urla "I COMUNISTI!!"

Tutto questo è Max, un Vesuvio imprevedibile sopra le nostre teste.

uno con la sua ironia andrebbe conosciuto meglio. di persona. ma non c'è un cazzo da fare. si nasconde come il bennato anni '70, quello vero. centellina le presenze perfino in lista. né lo smuovono le cantilene incazzate del tunnel, che cerca di convincerlo a partecipare ai raduni. lui è schivo di una timidezza comunque pogata, perché poi nei concerti non lo fermi. 
 
PREGI: estrema competenza musicale, estrema dimestichezza con il computer (ma quando resta sei ore sei a scaricare materiale da napster, diventa un difetto), estrema sensibilità (ma quando, dopo uno scampato incidente in macchina, non vuole più guidare per settimane intere, diventa un difetto), estrema curiosità (ma quando gira come un pazzo per villa ada per chiedere a chiunque "che alberi sono questi?" e non molla finché l'ha saputo, diventa un semidifetto), estrema generosità (il dettaglio bucolico di cui sopra interessava al tunnel), estremo senso dell'amicizia, estrema passione per fiumani, estrema passione per il suo barletta (ma quando chiede ad un mio amico della gazzetta i risultati della coppa italia di eccellenza di alcuni fa, diventa un difetto), estrema partecipazione emotiva e sentimentale alla ml nonostante la latitanza ai raduni. 

DIFETTI: la latitanza ai raduni, appunto; la vita imprigionata in certe abitudini - tipo la pizza ebbasta, o la non-passione per il cinema - da cui neanche il petulante tunnel e l'affettuoso cuggggino fabriziotenna riescono a scuoterlo (come i ggiovani ggiovani con fiumani nel letto-prigione). ma è fatto così, lui vive nel suo mondo maxpenzato. 
 
PERCHE' AMARLO. perché la sua ironia è unica, perché le sue uscite tempestive e improvvise sono fulminanti, perché il suo certosino cercare reperti e dischi e cose dei diaframma lo fiumanizza nell'anima, perché è un ricercatore nostalgico e collinato di pezzi d'antiquariato di musica e vita, perché tutto quello che fa lo fa con una passione vera e una leggerezza naturale, ma anche con distacco. Ed è questa punta di distacco che te lo fa amare di più...il distacco lo proietta fuori del suo corpo ad un'altezza dove le cose grandi diventano piccole...in cui tutto è incerto...dove una foresta diventa un cespuglio ed una casa una cuccia per cani, senza più riferimenti.
 
PERCHE' ODIARLO: perché nonostante ne sia conscio, si ostina a nascondersi come Robin Hood nella sua foresta/cespuglio, perché neanche stavolta verrà al raduno, con conseguente sacrificio chiesto al tunnel di recapitare una serie infinita di materiale diaframmatico ai membri della lista. non verrà al raduno del 28 nonostante lauracalvello con la quale coltiva un'amicizia tutta telefonica ma ugualmente intensa. e poi perché ha tentato di bloccare la composizione di questo moderniarato non a causa del numero 17 (d'altronde è nato, il 17), ma perché ha paura che i listari possano non comprendere certe sue passioni (statistiche del barletta in primis) e deriderle. beh, stavolta è lui a sottovalutarci. chi non ha "incomprensibili passioni", qui dentro, fa l'unsubscribe dopo due ore. e poi tutto questo, amare i diaframma, viveredifiumani, la ml, noi, non è  un'incomprensibile passione? fuori ci vedono come dei pazzi. e a noi ci piace così.   
 
maxpenza è quello che ci ha creduto per primo.
massimo rispetto.  

 


giulio "vivoditunnel" alla chitarra egocentrica. 
fabrizio "cuggi'" tenna alla sezione (sof)fiati, afflati, aneddoti e rifiniture. 
sasa' e alessia alla partecipazione emotiva.