Venerdì 29 Settembre 2000

 

Perché le stelle sono tante milioni di milioni? Come mai il modernariato di Vivoditunnel arriva solo ora e non è stato preparato prima? Queste sono solo alcune delle domande cui troverete  risposta se continuerete a rimanere iscritti e partecipi alla mailig list
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"Non avere un pensiero e saperlo esprimere: è questo che fa di qualcuno un giornalista" (Karl Kraus)"
"Esistono due mestieri che si possono fare senza grande esperienza: uno è la
prostituzione, l'altro è il giornalista sportivo. Troppo spesso diventano la stessa cosa." (Howard Cossel)

Giulio "Vivoditunnel" Cardone ha 37 anni e non ha vissuto la new-wave; se questi due particolari potrebbero essere già sufficienti ai duri e puri della lista per fare di lui un essere non degno di alcuna considerazione, e' pur vero che la particolarita' del soggetto nonche' l'intensita' della sua prosa meritano un modernariato apposito.
Dai suoi primi messaggi  balzò subito agli occhi un dato: Giulio scrive immancabilmente tra le quattro e le sei di mattina. Fu per questo suo sfasamento temporale che alcuni ipotizzarono che di lavoro facesse il fornaio, ed è comprensibile la delusione che si diffuse in lista quando si chiarì che invece è soltanto un giornalista della redazione sportiva di Repubblica. Infatti dopo una faticosa gavetta al "Corriere laziale" (foglio di informazione sul calcio dilettantistico), il nostro eroe approda al più diffuso quotidiano nazionale dove segue le sorti di una squadra minore che -seppur se a livello molto locale (diciamo  in  quella  fetta  di territorio  che  va  dal  G.R.A.  al  confine  della  provincia  di  Roma)- negli ultimi anni sembra aver conseguito un certo successo. Inoltre Giulio tiene una rubrica denominata "Le onde
del terzino" dove mette alla berlina la varia umanita' che si occupa di sport nelle emittenti private della capitale; ciò lo rende personaggio inviso (e percio' profondamente fiumanesco) a tutto l'ambiente e solo il suo coraggio da vendere lo preserva dalle minacce -neanche tanto velate- provenienti dai vari opinionisti all'amatriciana di cui è popolato l'etere romano.
Sebbene basterebbe dire che venti anni fa lui preferiva il kazoo di Edoardo Bennato ai giri di basso di Peter Hook,  è il caso di ricordare anche altre particolarità che fanno del Cardone un personaggio complesso ed a suo modo unico:
1) Una volta finiti i suoi articoli per il giornale, Giulio diventa uno dei protagonisti piu' in voga della "Roma bai nait"; abile pilota di un romantico Duetto ed instancabile organizzatore di meeting notturni con le donne piu' belle della capitale (frase rimorchio tipica: "Ti ricordi quando Specchia allenava la Lodigiani?"), il nostro spesso coinvolge nei suoi giri gli altri listari della colonna romana -gente pure simpatica e gioviale ma che ahime' non riesce a tenergli il passo- così che inevitabilmente la
mattina si ritrovano con delle occhiaie alla Miro Sassolini. Colonna sonora di queste serate dedite alla ricerca ed al consumo di frammenti vita vissuta fino in fondo è la cassettina "I pensieri di king-kong" dei Diaframma, del cui estratto "Epoca di sogno" Vvdtnnl pare riesca a fornire una sorprendente versione per Tamburo a pedale ed Armonica a bocca (che tutti noi aspettiamo con ansia di poter ascoltare nel futuro tributo alla nostra band preferita).
2) Altra caratterista e' il suo innato positivismo. Se infatti per molti la ML e' un luogo per scaricare le frustrazioni del quotidiano o per insultare il prossimo, gli interventi di Cardone conservano sempre la naturale freschezza del primo intervento in lista: un generico sano stupore fanciullesco ed una avida curiosita' mista all'entusiasmo per aver finalmente scoperto altri adepti diaframmari. Di indole pacifica, fedele alla linea del "brigate e abbracci", instancabile citazionista subliminale del verbo fiumaniano, il suo stile suscitò -oltre al tripudio di quelli dell'Italia dell'Amore- anche critiche da parte di chi lo definiva "buonista", "mieloso" o addirittura "andreottiano". Tutto cio', insieme ad una comprensibile stanchezza post-campionato, lo ha indotto a fare un
momentaneo unsubscribe (ma solo dalla ML visto che le attivita' sociali dei mailinglistari lo hanno continuato a vedere sempre in prima fila), prontamente rientrato alla fine dell'estate anche a seguito di una serie di minacce fisiche a lui indirizzate.
3) Dispensatore telefonico di certe preziose considerazioni esistenziali oblique, nonché  imprescindibile suggeritore di strategie sentimentali, il nostro amico è insostituibile anche perché è praticamente l'unico che trovi sveglio quando vuoi  parlare con qualcuno alle 5 di mattina.
4)  Ultras della filosofia di vita "lavoro per vivere e non viceversa, cazzo!", dall'alto della sua invidiabile condizione di uomo sereno e senza necessità lui guarda dall'alto -con affetto filiare ed umana comprensione- quanti nel mondo lavorano controvoglia pur di tirare a campare e per questo sarebbero pronti ad ogni sorta di compromesso.
A parte tutto, rimarranno impresse nella storia della ML la sua presenza sobria, certi suoi memorabili resoconti appassionati ed emozionanti dei concerti e la sua completa partecipazione di persona agli eventi organizzati
dai listari.


PREGI: sempre prodigo di consigli, corregge gli errori di ortografia senza farti pesare il fatto che hai studiato all'istituto tecnico, grande disponibilita' nella partecipazione ad attivita' ludiche nonostante un agenda ricca di impegni e un carnet di donne (note anche come "cardonette") da far invidia a Rocco Siffredi.


DIFETTI: certe lacune sul nozionismo calcistico (si mormora di una sua crisi di nervi quando Marcoj comincio' a  sciorinare  statistiche sulla stagione in B del Matera nel 1979/80)


PERCHE' AMARLO: perche' ha il numero di telefono di Zdeneck Zeman e lo chiama "Mister"; perche' in anni di calcio muscolare si cimenta ancora in tunnel a scapito degli avversari (con susseguente sberleffo "te l'ho fatta passa' in mezzo alle cianche") rendendo il suo nick-name una sorta di leggenda all'interno del variegato mondo dei circoli di calcetto romano (un pianeta nel quale non si trova un campo libero prima delle 23 e dove gli spogliatoi sono dei container in passato usati per il terremoto del belice).


PERCHE' ODIARLO: perche' ha il numero di telefono di Zdeneck Zeman e si rifiuta di diffonderlo; perche' e' "sacchiano dentro" ed e' convinto che i meriti per le futili vittorie anni 80 derivino dalle teorie del mago di Fusignano invece che dai campioni messigli a disposizione dal berlusca.


CURIOSITA': una certa somiglianza fisica e tecnica con il giovane Jose' Guimas Dirceu, indimenticato zingaro del gol dei 70/80. Se volete fare la sua conoscenza per qualche consiglio tecnico/tattico o per strappargli il numero di telefono di qualche donna che gli avanza (no, non di Zdeneck Zeman) potete trovarlo a tarda ora nei tipici locali di cucina macrobiotica "Mameli" a Trastevere o "Marcello" a San Lorenzo dove il nostro e' un habitue' e dove dietro un piatto di coda alla vaccinara discetta di temi  ad alto imprinting esistenziale (Puo' il Crotone bissare la "favola" del Castel di Sangro? Perché gli uomini si ostinano ad essere innamorati di una sola donna per volta? E se mi sposassi, mettessi su famiglia ed accettassi un contratto a tempo indeterminato, il salario garantito, la cassa mutua? Ma lo sai che Fernando Couto e' frocio?)



Marco "mirosassolini" j. alla  voce  baritonale
Marco  "federicofiumani" Marcuccio  alle  chitarre